Da Venezia a Roma, le impressioni di Maurizio Scassola

Primi mesi di lavoro a Roma per Maurizio Scassola, già presidente dell'Ordine dei Medici di Venezia e oggi anche vice di Roberta Chersevani anche lei neo eletta alla guida della Federazione nazionale (FNOMCeO). Mesi intensi in cui si gettano le basi per il lavoro futuro, in cui si cominiciano a studiare modi e strategie, in cui affiorano tutti i nodi irrisolti della professione e dei rapporti con la politica. A intervistare Maurizio Scassola, il dottor Franco Fabbro.

A tre mesi dalla tua elezione a vice Presidente FNOMCeO puoi dirci le tue prime impressioni?
Entusiasmo, curiosità e responsabilità. Sono queste le prime parole che mi vengono in mente. È iniziata una nuova avventura e cambia molto la mia vita; dopo più di nove anni alla presidenza dell’Ordine di Venezia ho posto a tutto il nuovo Consiglio la mia personale scelta di vita: vorrei fare altro ed impegnarmi in altre cose. Mi è stato risposto con l’offerta di un posto prestigioso di rappresentanza nazionale! Immaginate quale sorpresa e quale onore; in poche ore sono stato proiettato alla Vicepresidenza della Federazione nazionale! L’esperienza della presidenza dell’OMCeO di Venezia è stata una grande opportunità umana e professionale, ho ricevuto molto da tutti coloro con i quali ho collaborato in questi anni e mi rendo conto come l’OMCeO di Venezia sia stato precursore sui grandi temi della Professione e del rapporto tra medico e medico e tra medico e paziente. Mi sono sempre più convinto come l’Ordine professionale sia un soggetto pubblico garante della qualità della Professione per la qualità della cura della Persona; non siamo una casta chiusa in se stessa ma un vero soggetto politico e sociale.

Quali le principali differenze – se ve ne sono- tra impegno all’OMCeo di Venezia e alla FNOMCeO?
La Federazione è una grande e complessa macchina organizzativa ed è inevitabile che il personale dipendente, così numeroso e variegato, presenti delle dinamiche relazionali complicate, sia al proprio interno che con la nuova dirigenza; a Venezia, realtà organizzativa medio-piccola, le relazioni sono sempre state semplici, dirette e segnate dalla massima disponibilità del personale. Devo confidarvi che il prossimo trasloco nella nuova prestigiosa sede sarà occasione per riorganizzare tutta la struttura operativa della Federazione. Altro aspetto è la dimensione dell’orizzonte politico della Professione: dobbiamo interloquire con la politica e con le istituzioni nazionali e internazionali ai massimi livelli; questo vuol dire mettere in campo massima preparazione e professionalità. Mi accorgo che sempre più abbiamo bisogno di una Scuola che prepari i quadri dirigenti nuovi e futuri; le nuove sfide si affrontano ad un alto livello di impegno e di responsabilità.

Una tua giornata-tipo a Roma: usi il treno, l’aereo o…il teletrasporto? Quante ore lavori? Cosa fai?
Mi piace il treno anche se inevitabilmente qualche volta sono costretto a prendere l’aereo! Quando mi reco a Roma, 1-2 giorni alla settimana, mi alzo alle 6.30; con trolley e borsa mi faccio una passeggiata sino in stazione; salgo sul Frecciargento delle 7.37 e mi attrezzo il mio posticino: computer, telefonino, documenti, un buon libro (attualmente sto leggendo Breaking news di Frank Schätzing). Arrivo a Roma alle 11.15 (quasi mai! Indovinate perché?) mi prendo un taxi e arrivo alle 11.45 in Federazione e lì incomincia la Grande Giostra! Telefonate, riunioni, visione di documenti, redazione di documenti, analisi della rassegna Stampa, programmazione eventi ed incontri: un carosello multicolore, incasinato, interessante, pieno di incontri e di sempre nuovi progetti e di opportunità. A fine giornata (intorno alle 20.00) si torna in albergo per una doccia rigenerante, qualche telefonata a casa e poi a cena con i colleghi Consiglieri o con la Presidente o per cene istituzionali

Il Consiglio Nazionale FNOMCeO è un team già affiatato? Quali argomenti affrontate? Facci “sbirciare” in una riunione…
Prima di un Comitato Centrale, la sera precedente, andiamo a cena tutti insieme; è un momento importante per conoscerci, consolidare e approfondire i nostri rapporti, programmare la giornata seguente, stabilire chi partecipa o viene delegato a Commissioni o alla partecipazione ad Eventi. La mattina seguente si riunisce la Commissione Medica che deve analizzare i procedimenti disciplinari che riguardano i componenti dei Consigli direttivi dei 106 Ordini provinciali. Dopo una breve colazione di lavoro (panini, focacce e tramezzini), che svolgiamo nella stessa sala delle riunioni, ci uniamo alla componente odontoiatrica nel Comitato Centrale che rappresenta l’organo di rappresentanza elettiva della Federazione. Analizziamo e votiamo le delibere amministrative, ascoltiamo la relazione della Presidente sulla quale si apre il dibattito. Attualmente al centro dei nostri lavori abbiamo temi formidabili: la responsabilità medica, i servizi da offrire agli Ordini provinciali ed agli Iscritti, la riorganizzazione dei Gruppi di lavoro, il rapporto con le altre Professioni sanitarie, il rapporto con la Politica parlamentare e regionale, il rapporto con l’Università, la revisione della Formazione pre e post laurea, l’accesso al mondo del lavoro, i problemi delle giovani generazioni e molto altro ancora. L’Atmosfera in Comitato Centrale è molto positiva; abbiamo tutti voglia di partecipare, di caricarci di compiti e di responsabilità. Tra noi usiamo comunicare con WhatsApp: uno strumento comunicativo immediato che il nostro gruppo usa anche nelle circostante più confidenziali, quotidiane nelle quali condividiamo pareri e sorrisi.

Come vorresti connotare il tuo servizio di vicePresidente nazionale dei medici? Quali temi affrontare?
Mi piacerebbe rinforzare ruolo e autorevolezza della Federazione. Abbiamo bisogno di una comunicazione più tempestiva ed efficace; siamo ancora poco presenti sui media e dobbiamo comunicare molto di più con il mondo delle Associazioni a difesa del malato e del cittadino. Personalmente parteciperò alla rivisitazione del rapporto con le altre Professioni sanitarie e cercherò di essere un ponte tra la Federazione, l’ENPAM e la ONAOSI. Credo sia giunto il momento di rendere operativo il rapporto tra queste Istituzioni creando progetti comuni al servizio degli Iscritti. Una Federazione moderna deve essere anche un catalizzatore capace di aggregare talenti e competenze per disegnare i nuovi orizzonti del SSN; non possiamo subire i tempi e i modi della Politica ma dobbiamo proporci come soggetti che offrono riflessioni, studi e progetti per i nuovi orizzonti della Professione e dei Servizi. Vorrei, con gli altri amici del Comitato Centrale, offrire alle giovani generazioni un solido punto di orientamento.

Dr. Franco Fabbro

 

Segreteria OMCeO Ve
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