Fiaso. In Italia gli errori clinici si attestano sullo 0,06%

Fiaso. In Italia gli errori clinici si attestano sullo 0,06%

ROMA. Nella sanità pubblica italiana l’indice degli errori e sinistri è “a malapena dello 0,2%, e di questa percentuale solo un terzo, ossia lo 0,06%, si trasforma in effettivo risarcimento del danno, ovvero nel riconoscimento di un reale errore clinico”.

Sono i dati forniti dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiaso) e che “smentiscono - afferma la stessa Federazione - l’immagine di un Servizio Sanitario nazionale ‘colabrodo’: immagine che stride tra l’altro con le classifiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che collocano l’Italia nelle prime posizioni su aspettativa di vita e benessere psico-fisico della popolazione”.
Riferendosi alla stima di circa 30 mila casi l’anno di errori clinici in Italia, la Fiaso rileva che “bisognerebbe mettere a confronto questo dato con le decine di milioni di prestazioni erogate annualmente dal nostro troppo spesso bistrattato SSN”.

“Per contenere ulteriormente i rischi di errori sanitari - afferma Giovanni Monchiero, presidente Fiaso - non servono nuove autorità garanti ma maggior senso di responsabilità da parte di tutti”.
ASL e Aziende ospedaliere “stanno facendo da tempo la loro parte come dimostra - conclude Monchiero - la costituzione oramai diffusa di strutture operative dedicate al risk managemet, che coinvolgono attivamente
Commento CIMO-ASMD. I dati reali sono la migliore risposta a campagne strumentali che periodicamente compaiono sui mass-media, diventando anche terreno di scontro sulle capacità professionali di chi lavora nel SSN, che lasciano sconcertato il cittadino.

I Medici italiani sono professionisti preparati ed adeguati a quanto viene loro richiesto per la tutela della salute.
Esistono disfunzioni organizzative, anche gravi, che trovano nella gestione del rischio clinico l’unica soluzione concreta per la ulteriore riduzione degli eventi avversi: una rapida diffusione in tutto il territorio degli strumenti normativi ed organizzativi necessari deve quindi, essere l’obiettivo prioritario comune a tutti gli attori del SSN, politici, amministratori e Medici.

Riccardo Cassi     Presidente Nazionale CIMO-ASMD
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