Attività Gruppi di Lavoro dell'Ordine: Dialogo tra le Aree della Professione

Gruppo di lavoro per il Dialogo (Collaborazione) tra le varie Aree della Professione : Documento preliminare programmatico.

L’aumentare dei ritmi della professione con l’incremento esponenziale delle prestazioni a carico dei singoli pazienti ha accentuato un problema di dialogo-collaborazione-integrazione tra i medici che, per forza di cose, spesso intervengono in tempi diversi, a volte con brevi intervalli di tempo, sullo stesso malato per la stessa patologia.

Il problema, descritto e sentito in tutti i Sistemi Sanitari, conta su una vasta Letteratura di settore. E’ noto che i difetti di collaborazione tra operatori sanitari comportano qualità di cure non ottimali, spreco di risorse, disguidi o malintesi (denuncie) tra pazienti e medici e anche tra gli stessi medici.

Il codice di Deontologia Medica (1998) si occupa in particolare di rapporti tra singoli medici, vedi art. 62 e 63.

Tuttavia l’obiettivo di questo gruppo di Studio dovrebbe essere più vasto, pur avendo presente la estesa complessità del tema.

Per semplificare cito alcuni dei molti problemi irrisolti sul titolo in oggetto.

1. La collaborazione Ospedale/Territorio è nel ns SSN lasciata alla buona volontà dei singoli senza che vi sia una vera integrazione nè nella continuità temporale delle cure, né nella divisione delle rispettive competenze. Esempio: si pensi all’eccesso di afflusso ai PS con le conseguenti enormi difficoltà di gestione dei medici del PS senza che il Territorio sia posto in grado di effettuare un vero filtro sui codici bianchi e verdi di propria competenza.

2. Nel Territorio operano numeri elevati di MMG e Pediatri di l.s. Entrambe le categorie insistono sulle stesse famiglie, ma finora non risulta instaurato un dialogo tra di loro che pure avrebbe molti argomenti comuni da affrontare insieme per creare vantaggi ai pazienti e al SSN stesso. Ad esempio: le vaccinazioni, prime per risultati come arma sanitaria di salute, mai sono state affrontate insieme.

3. Esiste come comune denominatore ai deficit di collaborazione un difetto di comunicazione tra medico e medico, tra Divisioni Ospedaliere e medici esterni, tra medici di branca specialistica e medico curante etc.

In sintesi: se è vero che l’ODM dovrebbe salvaguardare precipuamente l’aspetto deontologico di questi argomenti, è pur vero che le carenze di “sistema” sono tante e gravi. La necessità di evidenziarle per tentare di risolverle è diventata a questo punto un compito primario dell’ODM dato che una siffatta situazione ha conseguenze negative sul SSN come sulla professione dei singoli medici.

Inoltre “il tavolo ODM” per affrontare le criticità dei rapporti tra le diverse aree della medicina operativa appare molto indicato per farlo in termini sereni e costruttivi.

Il documento, approvato all’unanimità nella nostra prima riunione, è solo un preliminare punto di partenza per un percorso più ampio che desideriamo affrontare con apporti interni ed esterni al nostro gruppo di lavoro.

Giorgio Meneghelli - Coordinatore del Gruppo
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