Più trapianti in Veneto ma crescono i rifiuti alla donazione di organi

Più trapianti in Veneto ma crescono i rifiuti alla donazione di organi

VERONA È uno dei momenti più difficili in cui molto spesso ai parenti pronunciarsi sul fatidico sì oo no Per la prima volta in Veneto si registra un aumento consistente sul fronte dei dinieghi alla donazione degli organi. Il dato emerge dal rapporto annuale del Sistema regionale trapianti presentato ieri dall’ assessore alla Sanità Sandro Sandri all’ospedale veronese di Borgo Trento.

 Nel 2009 i no al prelievo degli organi hanno toccato toccato quota 27 % percentuale comunque inferiore alla media nazionale del 30% quando negli anni precedenti non si erano mai allontanati più di tanto dal 20- 21 % nel 2008 Un ombra che intacca un quadro generalmente di segno opposto i trapianti superano per la
prima volta soglia 400 contro i 353 dell’ anno scorso un aumento di quasi il 20 %.

Record trainato da un aumento delle donazioni di reni per la stragrande maggioranza da donatori viventi e dei trapianti di tessuti. Con l’ aumento dei dinieghi a calare sono anche i donatori effettivi nell’ ultimo anno 116 contro i 130 del 2008 e i 140 del 2007 A donare di più è Padova una trentina di consensi nell’ ultimo anno la cui Azienda ospedaliera effettua il maggior numero di trapianti cardiaci e polmonari Verona è in controtendenza il numero dei no è tra i più bassi d’ Italia 15% mentre cresce quello dei donatori effettivi.

Sono dati complessivamente positivi dice Francesco Calabrò coordinatore del Centro regionale trapianti.

A monte del calo generale nel 2009 in Veneto dei donatori infatti c’ è un minor numero di decessi nelle Terapia intensive Diminuiscono quindi le possibilità di trovare soggetti idonei al prelievo degli organi. Come si giustifica l’ aumento dei dinieghi ? Per Claudio Rago direttore operativo del Centro ci sono ragioni sociologiche .

Non è escluso che la situazione generale di impoverimento abbia influito. Ma anche la cultura e la religione incidono abbiamo sempre più a che fare con persone di origine non italiana Un segnale analogo arriva dal progetto Anagrafe la raccolta delle espressioni di volontà agli sportelli di otto Comuni veneti tra cui Belluno Preganziol Mirano e Bassano del Grappa in occasione del rinnovo della carta d’ identità 

Il Veneto è la regione che ne ha raccolto di più oltre 66 mila in due anni Solo 2300 però nel 2009 anno che ha segnato anche un record di no nelle risposte Per Diego Ponzin direttore della Banca degli Occhi si tratta in gran parte di persone che hanno avuto esperienze negative con il sistema sanitario che si sono sentite abbandonate in episodi che hanno riguardato i loro cari. Intanto l’ Aido invita a tesserarsi.

È il modo più sicuro per esprimere la propria volontà spiega il presidente regionale Giuseppe Professione siamo collegati di rettamente alla banca dati del ministero della Salute


di Davide Orsato     dal Corriere del Veneto - 5 marzo 2010
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