Il Nordic Walking per il benessere di tutti, medico e pazienti

Se il medico sta bene cura meglio anche i propri pazienti: un assioma tanto semplice e all’apparenza banale quanto sottovalutato. Non dall’OMCeO veneziano, però, che proprio da qui è partito per un’iniziativa originale, che rappresenta un unicum in Italia: Maurizio Scassola, medico di famiglia e vicepresidente dell’Ordine, e Gabriele Gasparini, neuroradiologo, consigliere e vicepresidente della Fondazione Ars Medica, si sono inventati un corso teorico-pratico di Nordic Walking in tre moduli, con tanto di crediti ECM.
Mesi fa – dopo la positiva esperienza di Venezia in Salute che per la prima volta nel 2018 ha portato questa disciplina in piazza – si sono messi al lavoro e hanno coinvolto tutte le associazioni di Nordic Walking della città metropolitana. La prima lezione, molto partecipata, si è svolta sabato 16 marzo all’Istituto Berna di via Bissuola a Mestre; le altre sono previste il 30 marzo e il 13 aprile prossimi.

Clicca qui per vedere la galleria fotografica

«Questo corso – hanno spiegato i due medici – è dedicato a noi stessi: questo è il punto di partenza. Se noi non stiamo bene emotivamente, non abbiamo dei momenti di ristoro, di scarico emotivo, di incontro con i colleghi in un ambito diverso da quello professionale, non riusciamo a lavorare bene, a dare il meglio alle persone. Noi diamo il massimo se stiamo bene sotto il profilo fisico, psicologico ed emotivo e se siamo inseriti in un tessuto sociale appagante».
Nasce così l’idea di cominciare a pensare in modo vero al benessere del medico, cosa di cui l’Ordine si occuperà da qui in avanti con iniziative specifiche. Ma poi c’è anche il paziente a cui pensare e il Nordic Walking può fare bene anche a lui.
«Voi potreste diventare – ha aggiunto il dottor Scassola – dei veri testimonial: se l’esperienza sarà positiva ed avrete responsabilità, motivazione, entusiasmo, grinta, trasmetterete tutto questo, inevitabilmente e anche senza volerlo, ai vostri pazienti e ai colleghi con cui lavorate. Si crea così una catena virtuosa, al di fuori del lavoro, che dobbiamo recuperare. “Non ho tempo” è una falsa affermazione: il tempo si trova perché la nostra è una stanchezza mentale non fisica. Molti di noi, io stesso con mia moglie, praticano questa disciplina ed è il recupero dell’armonia, del coordinamento, dell’ascoltare il tuo corpo, del vivere nell’ambiente...».
Duplice, dunque, l’obiettivo del corso: spingere il medico verso una disciplina che gli faccia recuperare equilibrio e serenità, gli faccia scaricare le tensioni stando in mezzo alla natura e alle persone, ma anche motivarlo a insegnare ai propri pazienti i benefici e i vantaggi – alcuni sono stati illustrati nel corso della mattinata – che il Nordic Walking può portar loro proprio sotto il profilo terapeutico.

Dopo una breve presentazione, da parte della presidente veneziana Patriza Marras, dell’AICS, Associazione Italiana Cultura e Sport – ente riconosciuto dai Ministeri e dal Coni, che promuove iniziative per diffondere la cultura dello sport e della socialità e, proprio con questo obiettivo, coadiuva tutte le associazioni affiliate tra cui la maggior parte di quelle di Nordic presenti al Corso – che con la sua sezione lagunare ha offerto gratuitamente la propria collaborazione riuscendo a garantire, ad esempio, ai corsisti la copertura assicurativa per quest’esperienza, e la presentazione delle società sportive presenti – Giuliano Borella presidente della Nordic Walking Altinum, Carla Bolgan di Kardines di Mirano, Cecilia De Fanti del Nordic WalkinItaly, Maria Grazia Forti di Essetre Running e Luca Zaramella del Lions Team di Martellago – si è entrati nel vivo del corso.
La prima relazione è stata affidata al medico di famiglia e istruttore Massimo Bisconcin, che ha raccontato di essersi avvicinato per caso a questa disciplina a cui si è poi appassionato, tanto da tenere oggi i bastoncini in ambulatorio. «Con questo corso – ha detto a chi lo ascoltava – si corona un vecchio sogno. Lasciatevi contaminare e contaminate!».
Ha illustrato poi come il Nordic Walking possa trasformarsi da pratica sportiva a strumento professionale; come possa essere applicato nella prevenzione, nella terapia e nella riabilitazione, citando a supporto la letteratura scientifica; come sia cambiato il paradigma sulla salute passando dal medico che curava la malattia alla prevenzione, all’educazione sanitaria e oggi alla promozione di salute; come il Nordic Walking sia terapeutico ma solo se fatto bene, su indicazione degli istruttori, facendo camminare non solo le gambe ma anche le braccia e mantenendo il ritmo.

La parola è poi passata a Franziskus Vendrame, dottore in scienze motorie, istruttore e formatore, per spiegare cosa non è il Nordic Walking: non è una corsa, non è una marcia, non è solo camminare con i bastoncini. «Il Nordic – ha sottolineato – è un gesto armonico e non plastico, perché ha a che fare con la frequenza, con qualcosa che ripeto. La mia definizione è questa: se vedo un gesto naturale, armonioso, continuo, soggettivo ma tecnicamente riconoscibile, allora sto vedendo il Nordic Walking».
Vendrame ha anche spiegato l’importanza dell’attrezzo, delle sue dimensioni, del tipo di impugnatura, della regola dei tre angoli a 90 gradi, le direzioni possibili, le prospettive, le persone – tutte, dai 10 ai 90 anni che abbiano una normale deambulazione – a cui la disciplina può essere proposta. «Bisogna imparare – ha sottolineato – a fare il Nordic Walking e per farlo servono una buona strategia e una buona conoscenza. L’istruttore è un mediatore dell’apprendimento: mette l’allievo nella condizione di fare esperienze utili del gesto motorio».

Un primo approccio pratico c’è stato poi con Cecilia De Fanti che, bastoncini alla mano, ha illustrato la biomeccanica della disciplina, dall’anatomia e dalla fisiologia dell’appoggio e della spinta alla pianta del piede e alla funzione di equilibrio, mentre Stefano Grandesso, medico e istruttore, ha raccontato un’esperienza terapeutico-riabilitativa del Nordic Walking in una patologia degenerativa neurologica, la sclerosi multipla, illustrandone vantaggi, prospettive e limiti.

Tra i temi che saranno affrontati nei moduli successivi il coinvolgimento personale del medico e le abilità motivazionali, con il medico e psicoterapeuta Marco Ballico, e la medicina dello sport, con Franco Giada, primario del distretto Mirano-Dolo dell’Ulss 3 Serenissima. Poi “si scende in campo” con le prove di tecnica, utili anche per l’assegnazione dei crediti ECM.
Un’opportunità, il Nordic Walking, da non sottovalutare, con rischi quasi pari a zero. «Fare sport – ha esortato i colleghi Gabriele Gasparini – deve diventare uno stile di vita. Ma farlo una volta a settimana non serve a niente. Deve diventare la prima cosa da fare tra i vostri impegni perché altrimenti la scusa per non farlo si trova sempre. Tutto quello che verrà dopo, nella giornata, sarà molto meno difficile da affrontare. Trovate un po’ di tempo, subito, non aspettate».

Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Provincia di Venezia

Il corso di Noridc Walking come strumento terapeutico è stato realizzato con la collaborazione di: Nordic WalkInItaly, Venezia in Cammino, Kardines, La Piave, Nordic Outdoor&Wellness, Nordic Walking Altinum, Asd Lion Team, Essetre Running, Nordic Walking Jesolo e Nordic Walking Lignano Sabbiadoro. Ringraziamo le associazioni per la loro disponibilità

In allegato la locandina del corso

Allegati: 
AllegatoDimensione
PDF icon NordicWalkingA3.pdf1.24 MB
Segreteria OMCeO Ve
Categoria News: 
Notizie medici
Pagina visitata 2518 volte