Una professione che cambia: a Chioggia i medici si raccontano con il Teatro Forum

Una professione, quella del medico e dell’odontoiatra, che è stata attraversata negli ultimi anni da continui cambiamenti, novità con cui talvolta è difficile stare al passo. Nasce così, allora, l’esigenza di riflettere su queste trasformazioni per trovare i modi positivi di affrontarle. E, per farlo, ci si dota anche di strumenti nuovi, più diretti e coinvolgenti.
Tutto questo è racchiuso nel convegno I medici si raccontano... Commedia o dramma? che la Fondazione Ars Medica, per conto dell’Ordine veneziano dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, ha organizzato per il pomeriggio di venerdì 30 settembre, a Chioggia, nell’Auditorium San Nicolò.
Un modo nuovo, ma già sperimentato dall’OMCeO con un discreto successo, per riflettere sulla professione medica. Come ci racconta la dottoressa Ornella Mancin, medifico di famiglia a Cavarzere e presidente della Fondazione Ars Medica.

Dottoressa Mancin, un evento diverso, questo di Chioggia, nella forma e nella sostanza. Come nasce?
Tutto nasce dal fatto che negli ultimi 20 anni la vita del medico, la professione medica sono molto cambiate. Un cambiamento radicale sotto diversi profili. Sotto il profilo culturale, ad esempio, è cambiato l’approccio medico-paziente: si è passati da un medico di tipo “paternalistico” a uno che deve dare ragione delle proprie scelte a un paziente sempre più esigente. L’avvento del consenso informato in alcuni casi ha cambiato questo approccio.
Poi ci sono stati grossi cambiamenti sotto il profilo tecnologico, soprattutto per gli ospedalieri, con apparecchi sempre più sofisticati, con la robotica che rende diverso il modo di operare. C’è stato anche tutto un cambiamento che riguarda il medico di famiglia, con le nuove forme di organizzazione del lavoro, con i professionisti che sempre più lavorano in gruppo e non più da soli. E infine l’avvento dell’informatizzazione e il carico burocratico: nessun medico di famiglia oggi opera se non ha il computer.

Come hanno influito questi cambiamenti sulla vita del medico?
Per chi è entrato nella professione 20 o 30 anni fa è cambiato tutto, la trasformazione è stata così radicale da sconvolgere più di qualcuno. Il cambiamento è stato così rapido che si può far fatica a starci dietro. Noi siamo partiti da questa riflessione: il medico deve in qualche modo raccontare la propria storia e – attraverso questo raccontarsi – capire le ragioni del disagio, delle difficoltà, delle tensioni, per trovare poi delle risposte.
Non sappiamo, in realtà, se sia una commedia o un dramma: per alcuni aspetti è sicuramente un dramma, ma noi vogliamo superare sia il dramma sia la commedia cercando di offrire qualche soluzione. Soluzioni che dovremmo trovare tra di noi in una discussione collegiale.

Come è costruito questo pomeriggio?
C’è una prima parte con tre figure di medici che ci aiuteranno ad analizzare la situazione. C’è un medico di famiglia, il dottor Roberto Ferigolli, da poco in pensione, ma che ha attarversato tutto il cambiamento. Poi un medico ospedaliero, il dottor Giuseppe Tuccitto, che lavora con la robotica per gli interventi chirurgici, che ci racconterà come si è trasformato il lavoro ospedaliero da quando la tecnologia non era così avanzata a oggi. Infine la dottoressa Marisa Marcato, una psichiatra, che ci darà qualche linea, qualche suggerimento per capire come superare questo cambiamento e dove trovare le risorse per viverlo in modo positivo.

Per la seconda parte, invece, spazio al Teatro Forum, strumento innovativo, già sperimentato dall’Ordine e dalla Fondazione...
Il Teatro Forum è una formula che abbiamo già sperimentato con successo e che ci piacerebbe continuare a diffondere: è un ottimo modo per far emergere le problematiche e coinvolgere i presenti nel dibattito. Grazie al lavoro del dottor Marco Ballico, responsabile del progetto teatro, metteremo in scena, anche un po’ esasperandole, due situazioni tipo della vita e del lavoro dei medici, una con un medico di famiglia, una con un ospedaliero.
Alla fine ci sarà un animatore, Roberto Mazzini, che chiederà ai presenti se si ritrovano nelle situazioni proposte, se hanno qualche soluzione da offrire, chiamandoli sul palco a rappresentare loro stessi questa possibilità, mettendola a disposizione di tutti i colleghi. In questo modo c’è un ottimo coinvolgimento di tutti i colleghi presenti.

A chi è rivolto il convegno?
Dato che si tratta di una riflessione specifica sulla nostra professione, sarebbe stato difficile aprirlo ad altre categorie professionali: il convegno è rivolto solo ai colleghi medici o odontoiatri, dal medico di famiglia al direttore sanitario, dagli ospedalieri ai liberi professionisti. Chi vive altre professioni non si sarebbe trovato a proprio agio, non avrebbe capito il contesto. È uno spaccato di vita nostro: tutti siamo coinvolti in questo cambiamento.

Il convegno è reso possibile, come spesso accade per l’Ordine e per la Fondazione, grazie anche a collaborazioni sinergiche.
Il pomeriggio è stato realizzato con la collaborazione dell’Ulss 14 di Chioggia. Ci piace l’idea di portare in giro questa esperienza, già provata a Venezia, anche nelle altre aziende sanitarie, magari quelle più vicine. Ci sembra importante condividere con più medici possibile questo tipo di riflessione.
Partiamo da Chioggia: vedremo che accoglienza riceverà per capire poi se è possibile “esportarla” anche in altre realtà, la consideriamo un’esperienza che che può diventare significativa anche per altri ordini.
Il Teatro Forum è un modo diverso per confrontarsi: la lezione frontale non dà più grossi entusiasmi nel partecipare poi al dibattito. Qui non si parla di colesterolo o di infarto, ma di cose molto personali. Servono modalità nuove per raccontare la propria vita.

Dott.ssa Ornella Mancin, presidente Fondazione Ars Medica
Chiara Semenzato, collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia

Photo Credit: Paolo Mancarella
Per iscriverti al convegno clicca qui: http://www.asl14chioggia.veneto.it/index.cfm?method=mys.iscrivicorso&id=3142
In allegato il pdf del programma completo

 

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Segreteria OMCeO Ve
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