Fine vita: un percorso difficile. Un convegno per affrontarlo

Le cure palliative, l'accanimento diagnostico e terapeutico, ma soprattutto la comunicazione e la relazione tra medico e paziente in un momento particolarmente duro dell'esistenza, quello del malato che vede la sua vita spegnersi e del medico che deve passare dal curare al prendersi cura.
Questi i temi cruciali che saranno affrontati durante il convegno Scelte etiche di con-fine in programma sabato 11 giugno nella prestigiosa Sala San Domenico dell'Ospedale Civile di Venezia: un'iniziativa organizzata dalla Fondazione Ars Medica per conto dell'OMCeO lagunare e che può contare sulle fondamentali collaborazioni con l'Ulss 12 Veneziana, il Comune, l'Ordine degli Psicologi del Veneto e la sezione locale dell'IPASVI.
“Questioni che non si possono più non affrontare” spiega la dottoressa Giovanna Zanini, Presidente del Comitato Etico per la Pratica clinica dell'Ulss 12 e membro dello stesso comitato dell'Ulss 13 di Mirano.

Scelte etiche di con-fine. Dottoressa Zanini ci spiega il titolo di questo convegno?
Sono le scelte che riguardano i limiti delle cure e quindi i cambiamenti di comportamento che si devono fare assieme quando a un malato si prospetta un percorso di fine vita. È il momento in cui il medico deve passare dal curare al prendersi cura: il professionista e tutti gli altri operatori della sanità, tra cui appunto gli psicologi e gli infermieri, devono sapere quali strumenti hanno a disposizione per affrontare le questioni etiche e come possono interagire tra di loro. Questioni etiche, dunque, che saranno affrontate facendo emergere gli elementi di carattere clinico e psicologico-assistenziale.

Perchè è così importante questo tema?
È un tema sempre più sentito e acceso. Il convegno che abbiamo fatto a novembre a Chioggia, sempre su questo tema, ha avuto molta risonanza e risvegliato un grande interesse anche in altre realtà. Per questo abbiamo deciso di continuare la riflessione nell'area veneziana.

Come si svolgerà la mattinata di studi?
La mattinata è composta da due parti. Una prima parte di relazioni frontali per analizzare i singoli temi, per definire il contesto di queste domande di con-fine. Ci saranno il dottor Giovanni Poles che si occuperà delle cure palliative, lo psicoterpaeuta Marco Ballico che sottolineerà l'importanza della comunicazione e della relazione, mentre io spiegherò il ruolo, spesso ancora sconosciuto, che può giocare la consulenza di etica clinica, come nuovo strumento per approcciarsi alle questioni etiche che emergono nella pratica clinico-assistenziale. Ci sarà anche l'intervento del professor Roberto Mordacci che cercherà di presentare quali siano le domande di carattere etico che emergono quando si parla di fine vita.

E dopo le relazioni frontali?
La seconda parte della mattinata vedrà un forum di discussione a partire dalla presentazione di un caso clinico trasferito sulla scena: riguarderà in particolare il tema della comunicazione di una prognosi infausta, della relazione medico-paziente nel caso ci sia una malattia grave importante. In scena si vedrà la trafila di una coppia che va prima dal medico di medicina generale, poi, dal chirurgo, alla fine dall'oncologo: si cercherà di codificare le strategie comunicative facendo emergere soprattutto le criticità della comunicazione con i vari attori. Da qui si aprirà il dibattito.

A chi è destinato questo convegno?
I destinatari sono i medici di tutte le specialità, gli psicologi e gli infermieri. Innanzitutto abbiamo colto la possibilità che ha l'Ordine da febbraio di accreditare l'iniziativa anche per altre categorie professionali: a medici, piscologi e infermieri saranno assegnati 5.3 crediti ECM. Abbiamo allora deciso di allargare la platea perché nell'ambito della bioetica e delle cure palliative la multidisciplinarità è un approccio imprescindibile. Ci è sembrato fondamentale aprire la partecipazione a infermieri e psicologi: quando si arriva alla malattia terminale, nelle équipes delle cure palliative, sono tante le figure professionali coinvolte ed è importante lavorare insieme. Gli psicologi, ad esempio, sono fondamentali sia per il supporto al paziente, sia per quello ai familiari. E in questo ambito è fondamentale proprio la comunicazione, che sarà al centro di buona parte della giornata di studi.

Un'ultima domanda, dottoressa Zanini: quali sono gli interrogativi riguardanti il fine vita per i quali viene richiesta la consulenza etica?
Gli interrogativi etici, i casi per cui dai medici, dagli operatori o dalle famiglie viene richiesta la consulenza etica sono spesso quelli legati alle tematiche del fine vita. Fino a che punto bisogna continuare le terapie? Quando sospenderle? È eticamente possibile non fare qualcosa che si potrebbe configurare come accanimento terapeutico? Secondo quali criteri? Quando decidere che gli interventi non servono più a niente, sono diventati inefficaci e quindi sproporzionati e dunque è lecito sospenderli?
Al convegno cercheremo di rispondere a queste domande, ormai ineludibili, di spiegare come il ricorso alla consulenza etica possa dare sostegno in questa complessità e anche come mettere in campo una comunicazione chiara ed efficace con il paziente che renda positiva la relazione.
Il momento storico è complesso: abbiamo tanta tecnologia, la paura delle conseguenze legali, un cittadino-paziente che pretende tanto... Ma bisogna concretizzare tutto cercando la soluzione migliore per quel paziente tenendo presente le responsabilità e i valori in gioco dei soggetti coinvolti nelle decisioni.

Dottoressa Giovanna Zanini, Presidente del Comitato Etico per la Pratica clinica dell'Ulss 12 Veneziana e membro dello stesso comitato dell'Ulss 13 di Mirano
Chiara Semenzato, collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia.

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Nota di servizio: alla fine della mattinata di studi sarà disponibile un lunch.

Segreteria OMCeO Ve
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