Sanità 2.0: tutta la salute in un chip

La storia clinica dell'assistito racchiusa in un chip. L'attesa è finita: il fascicolo sanitario elettronico (FSE) diventa finalmente realtà. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha firmato lo scorso 3 settembre il regolamento attuativo di un nuovo sistema tecnologico che ha, in sostanza, due obiettivi: fornire ai medici, e più in generale ai clinici, una visione globale e unificata dello stato di salute del singolo cittadino, e rappresentare il punto di aggregazione e di condivisione delle informazioni e dei documenti clinici che riguardano il paziente.

Una piccola rivoluzione che dovrebbe agevolare l'attività di assistenza e di cura e integrare le varie competenze professionali. Sempre che non rimanga solo sulla carta. Nel fascicolo rientreranno i dati e i documenti digitali, di origine medica, ma anche socio-sanitaria, di eventi clinici presenti e passati: dati identificativi, ma anche referti, verbali di pronto soccorso, prescrizioni mediche, farmaci che si utilizzano, cartelle cliniche, vaccinazioni, visite specialistiche.

Uno screening totale per permettere a qualsiasi medico entri in contatto con un cittadino di sapere tutto sulla sua storia clinica e quindi di operare al meglio, attraverso valutazioni tempestive. All'interno del fascicolo rientrerà anche un dossier farmaceutico per garantire la sicurezza del paziente e favorire la qualità, il monitoraggio, l'appropriatezza dei medicinali e l'aderenza alla terapia. Nell'ottica si una sanità di rete, dunque, il nuovo fascicolo elettronico dovrebbe portare – almeno nelle intenzioni del ministero – un miglioramento della qualità della vita e un contenimento significativo dei costi. Dall'applicazione delle tecnologie digitali alla sanità dovrebbe arrivare un risparmio di ben 7 miliardi di euro l'anno.

“Quello della digitalizzazione – ha spiegato il ministro Lorenzin in un'intervista al quotidiano La Stampa – è un capitolo strategico del Patto per la Salute che abbiamo sottoscritto con le Regioni. Consentendo ad Asl e ospedali di parlare lo stesso linguaggio informatico, potremmo incrociare i dati per sapere dove le cose non vanno e intervenire”. Tra i nodi ancora da sciogliere, però, c'è proprio il rapporto con le regioni e, in particolare, l'attivazione dell’interoperabilità del fascicolo tra regione e regione, con un sistema unico valido su tutto il territorio nazionale. “A giugno – ha detto il ministro – abbiamo inviato alla Conferenza delle Regioni tutti gli atti necessari per far partire quella che giudico una vera rivoluzione. Attendiamo ancora un parere”.

L'iter del provvedimento si concluderà – si spera in tempi brevi – con le firme dei ministri concertanti, cioè il titolare della semplificazione e della pubblica amministrazione Maria Anna Madia e il ministro dell’economia e della finanza Pier Carlo Padoan.

Chiara Semenzato, Giornalista - Collaboratrice Omceo Venezia

Info: www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=2512&area=eHealth&menu=vuoto
www.fascicolosanitario.gov.it

Segreteria OMCeO Ve
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