Corso: "Tecniche Assistenziali di Base"

Nell’ambito del tema per la Giornata Mondiale del Malato 2009: “Educare alla salute, educare alla vita”, l’Ufficio della pastorale della salute e la Caritas diocesana hanno offerto la loro collaborazione all’Azienda Ulss 12 veneziana ed al Comune di Venezia per la realizzazione del corso “Tecniche assistenziali di base per familiari, volontari, assistenti familiari (badanti)”
Perché questo corso ?
Gli ultimi anni hanno mostrato che, a fronte di maggiori cure mediche, benessere economico e longevità, c’è anche un proporzionale aumento dei livelli di dipendenza di una parte sempre maggiore di popolazione.
L’andamento demografico ed epidemiologico conferma questa tendenza anche in un prossimo futuro, con un consistente aumento degli anziani, soprattutto ultraottantenni, di malati cronici e di disabili.
La Regione Veneto ha preso atto di questa situazione e si sta adoperando su più versanti per rispondere ai bisogni della cittadinanza.
In particolare, ha invitato le ULSS e le Conferenze dei Sindaci a predisporre il Piano Locale della Domiciliarità (DGR 2359/2004 e DGR 39/2006) finalizzato a promuovere e tutelare la qualità di vita dei cittadini a rischio di esclusione dal loro contesto di vita, attraverso la creazione di una rete di politiche, risorse ed interventi a sostegno della persona e delle famiglie che si fanno carico della cura, dell'assistenza e della tutela delle persone fragili; contemporaneamente, ha intrapreso i primi passi per attuare interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (DGR 3825/2007).

LA FORMAZIONE DELLE PERSONE CHE ASSISTONO ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI A DOMICILIO ( IN INGLESE “CAREGIVER”, CONGLOBANDO IN UN’UNICA DIZIONE FAMILIARI, VOLONTARI, ASSISTENTI FAMILIARI (BADANTI) )

In entrambi i progetti, la Regione Veneto riconosce alle famiglie un ruolo molto importante nel prendersi carico del proprio congiunto non autosufficiente, in stretta collaborazione con i professionisti e le istituzioni socio-sanitarie.
Con realismo, le istituzioni e soprattutto la cittadinanza stanno spostando l’attenzione dal concetto di guarigione a quello di mantenimento del maggiore livello di benessere e di autosufficienza.
E’ opportuno che a questa nuova cultura della salute si associ l’acquisizione di competenze assistenziali diffuse.
Le tecniche di assistenza alle persone non autosufficienti spesso vengono ancora considerate patrimonio di “specialisti”, come gli infermieri e gli operatori socio-sanitari, mentre dovrebbero poter essere applicate da chiunque si trovasse nella situazione di assistere una persona non autosufficiente.
Infatti, molti comportamenti ed accorgimenti di base possono essere appresi in breve tempo dai caregiver con positivi effetti sia sull’assistito – che può ottenere benefici nel versante della salute (riabilitazione motoria, livelli di igiene, ecc.) ed anche del benessere individuale (comfort, inserimento sociale, ecc.) – sia sull’assistente – che così è meno esposto a problemi di natura fisica (mal di schiena, strappi muscolari, ecc.), psicologica (stress, insonnia, ecc.) e sociale (isolamento, ecc.).
In assenza di momenti strutturati di formazione, gli assistenti non-professionali imparano per imitazione e/o per tentativi ed errori, talvolta assumendo comportamenti dannosi per sé e per gli altri.
Si vede allora la necessità di predisporre corsi per far imparare le più comuni tecniche assistenziali correttamente e velocemente ai caregiver.
I corsi sono stati programmati, per ora in via sperimentale, per i “caregiver”di Venezia e di Mestre. Successivamente, constatata la loro validità ed apportate eventuali correzioni al programma, verranno estesi non solo a Venezia ed a Mestre, ma anche a tutti i comuni del territorio di competenza dell’Azienda Ulss 12 veneziana.

Al di là dei soli scopi educativi, questi corsi possono anche essere uno strumento per costruire un’alleanza tra la cittadinanza e le istituzioni, che porti ad aspettative reciproche realistiche, alla compartecipazione alle politiche locali sanitarie, alla definizione di servizi coerenti con i bisogni assistenziali, ecc.
Oggi occorre un’alleanza esistenziale tra il malato, i suoi familiari, il personale sanitario, i volontari disponibili, l’assistente religioso in ospedale, il parroco a domicilio e i loro collaboratori laici per la pastorale della salute, che permetta un approccio globale alla persona malata e consenta il passaggio dalle molteplici prestazioni ad una vera “relazione d’aiuto”, umana, solidale, adeguata ad un integrale accompagnamento della persona malata, collaborando ad assicurare altresì la “continuità della cura” dall’ospedale al domicilio. Ciò presuppone un’opera di inculturazione, attraverso un’alleanza educativa, ad amare la vita fino in fondo per l’autentico bene delle persone (soprattutto di quelle rese fragili dalla malattia, dall’handicap, dalla disabilità, dalle condizioni di povertà, dal disagio) e della società. (da “Qualità e umanizzazione: un binomio indispensabile per la cura”, pag.19 . La relazione completa è nel sito internet della pastorale della salute) 

PROMUOVERE UN’ “ALLEANZA ESISTENZIALE ED ASSISTENZIALE”
A PARTIRE DALLA FAMIGLIA, ATTRAVERSO UN’ “ ALLEANZA EDUCATIVA “, è l’obiettivo di fondo del programma della pastorale della salute 2009-2010. (www. patriarcatovenezia -> Ufficio pastorale della salute)

Come far giungere l’annuncio del corso alle persone interessate ?
Notoriamente ci sono anziani non autosufficienti che vivono in casa con la sola compagnia della badante; altri con i familiari. In entrambi i casi le persone interessate difficilmente possono venire a conoscenza di questi corsi se non sono direttamente informati da persona che frequenta la casa (volontario, ministro straordinario della comunione, infermiere a domicilio, sacerdote, medico di base, ecc.), e che con semplicità fa comprendere l’importanza del frequentare questi corsi nell’interesse sia dell’assistito che dell’assistente.
Offriamo, in allegato, le necessarie informazioni che, fotocopiate, possono essere lasciate nelle case delle persone non autosufficienti come promemoria di quanto spiegato a voce a chi li assiste.

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