Consenso e informazione: l’etica al centro dell’odontoiatria

Consenso informato e informazione sanitaria: non se ne parla mai abbastanza, l’aggiornamento non è mai troppo, anche perché le leggi si evolvono in continuazione. Per questo l’OMCeO veneziano, che già si è impegnato a fondo su questi temi in passato, torna ad affrontarli con un convegno tutto particolare, patrocinato anche dalla FNOMCeO, organizzato per sabato 18 maggio – a partire dalle ore 8.30 nella sala Caterina Boscolo dell’Ordine – da Giuliano Nicolin, presidente della Commissione Albo Odontoiatri lagunare.
«Questa volta – spiega – ci concentriamo su questo: come si danno informazioni sanitarie e si raccoglie un consenso che siano eticamente validi? Più che sugli aspetti commerciali o legali, vogliamo approfondire l’etica che si riversa su questi due momenti della professione». Il concetto di consenso bioetico sarà presentato alla luce di una nuova normativa, «uscita di recente – sottolinea Nicolin – ma che nessuno conosce. Questa norma dice, ad esempio, che se arriva una paziente che non vuole esprimere il proprio consenso e che indica il marito a farlo per lei, io devo tenerne conto. Una novità che non vale solo per gli odontoiatri, ma anche per i medici e infatti il convegno è aperto anche a loro».

I principi dell’informazione sanitaria e del consenso bioetici sono tre: l’obbligo di rispettare l’autonomia del paziente, la norma dell’ideale interattivo nel rapporto tra il professionista e il suo assistito, le norme di integrità e di educazione. L’odontoiatra, dunque, nella sua pratica quotidiana deve impegnarsi – come si legge nel razionale del convegno – a “trasmettere un messaggio educativo che tenda a migliorare la comprensione da parte della comunità e dei singoli sul forte legame tra cure odontoiatriche, salute orale e salute generale dei pazienti, cercando di spingere le persone ad agire sulla base della loro comprensione”.
Sarà una vera esperta, la dottoressa Giovanna Zanini, bioeticista e presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’Ulss 3 Serenissima, ad approfondire questi principi etici e la legge sul consenso informato, mentre il dottor Antonio G. Spagnolo, medico legale e direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, si occuperà degli aspetti legati all’informazione e alla comunicazione in medicina. «Per affrontare il tema con un profilo molto pratico – aggiunge la guida dei dentisti veneziani – presenteremo insieme anche dei casi reali di consenso e di informazione che discuteremo con i partecipanti per capire meglio come muoversi nelle diverse situazioni».

Tra i messaggi più importanti da far filtrare attraverso il convegno, l’idea che il consenso non sia solo un pezzo di carta a propria tutela. «Purtroppo – sottolinea Nicolin – molti colleghi ancora intendono per consenso un foglio di carta che li salvaguardi da eventuali richieste risarcitorie. Mentre il problema del consenso è far capire effettivamente al paziente cosa gli vuoi fare in bocca, in modo che lui possa condividere con te il percorso di cure più appropriato».
Sul fronte dell’informazione, invece, uno dei problemi più difficili da gestire è la massa di notizie, non sempre corrette, che in ambito sanitario, sia medico sia odontoiatrico, ognuno può cercare e trovare su internet. «Sempre di più – aggiunge – i pazienti cercano sul web, leggono di tutto e di più, poi vengono nei nostri studi, già “informati”. Spesso , però, queste informazioni non sono etiche: viene detto di tutto, tranne quello che veramente dovrebbe passare».

In sottofondo ad attraversare il convegno sarà anche il tema della pubblicità sanitaria, che l’odontoiatria combatte da tempo nelle sue forme più aggressive e di marketing spinto, che, per l’appunto, nulla hanno a che fare con l’etica. «Faccio un esempio – dice il presidente della CAO – parliamo di protesi: le protesi vanno fatte su misura per ogni singola persona. Quella che faccio per uno non va bene per un altro. Questo non può essere pubblicizzato: così si trasmettono messaggi commerciali, non sanitari. Questa è cattiva informazione».

L’etica, insomma, deve tornare al centro della professione odontoiatrica. «Il consenso – sottolinea ancora il dentista – è uno strumento che convalida la tua professionalità. Una volta si diceva: non fare nella bocca altrui, quello che non faresti in quella di tuo padre o tua madre. È una frase forse banale, ma sostanziale. Io sono convinto, e i dati lo stanno dimostrando, che lavorare eticamente porta maggiori risultati, magari nel tempo, non a breve, che trasformare la tua attività professionale in un’attività puramente commerciale, che porta un grosso risultato immediato, ma che poi fa scappare la gente».
Inutile nascondere che le difficoltà economiche, a pagare le cure odontoiatriche, hanno portato a una crisi del settore, «ma i colleghi – conclude Giuliano Nicolin – che hanno la sindrome della poltrona vuota non credano che quello sia il modo per riempirla. Qualche risultato immediato ci sarà, ma non durerà nel tempo. Perché alla base della nostra professione c’è sempre il rapporto di fiducia medico-paziente, che consente a qualcuno di avere davanti un viso, una persona conosciuta e non una struttura impersonale, mille facce, mille personaggi che non danno alcuna risposta».

Giuliano Nicolin, presidente CAO OMCeO Provincia di Venezia
Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Provincia di Venezia

Per iscriverti clicca qui: http://www.ordinemedicivenezia.it/news/eventi-e-congressi/convegno-consenso-e-informazione-sanitaria
In allegato la locandina del convegno

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Segreteria OMCeO Ve
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