ENPAM, la previdenza complementare

Periodicamente i mezzi d’informazione affrontano il problema del secondo pilastro previdenziale, la previdenza complementare, riportando i dati forniti dagli Enti preposti e, nel caso di specie, la COVIP cioè la commissione di vigilanza per quanto attiene la previdenza. 
I dati forniti nella loro completezza forniscono il quadro generale e scorporandoli, per quanto di nostro interesse, offrono lo spunto per alcune riflessioni in merito soprattutto alle caratteristiche e alla convenienza dell’adesione a questa forma che molti definiscono di “risparmio”, ma che ritengo più opportuno definire di investimento” .

Premesso che nella previdenza complementare «le pensioni vengono finanziate con le risorse accumulate dai lavoratori stessi, attraverso i propri contributi, derivati dagli anni di attività», ne deriva che ogni aderente è artefice del proprio futuro.
Per la dipendenza il TFR può essere versato in un fondo previdenziale complementare e negli ultimi 5 anni il rendimento medio dei fondi negoziali, cioè chiusi, riservati solo ad alcune categorie, hanno reso il 5,2% e i fondi aperti, cioè di libero accesso, hanno reso il 5,9%; lo stesso importo lasciato nel TFR ha reso in 5 anni lo 1,7%. Se si aggiunge che il versamento alla previdenza complementare è detraibile dal reddito, anche per i dipendenti, tramite il 730, fino a 5.164,57 €, la differenza risulta evidente.

Gli iscritti all’OMCeO hanno la possibilità di aderire a Fondo Sanità, un fondo complementare chiuso a cui accedono medici, odontoiatri, infermieri professionali, farmacisti e veterinari pubblici: un’ipotetica massa di contribuenti che può portare il nostro fondo ad avere risultati ancora migliori, dato che maggiore massa contributiva significa una diminuzione della spesa pro-capite, un maggiore potere contrattuale con i gestori e una maggiore diversificazione degli investimenti.
Ogni iscritto decide come il fondo deve gestire i propri soldi e per un più chiaro esempio riporto i rendimenti del “comparto PROGRESSIONE” (investimento azionario e obbligazionario destinato a una clientela moderatamente prudente) che negli ultimi 5 anni ha reso il 4,98%, mentre il “comparto ESPANSIONE” (che investe prevalentemente in azioni ed è destinato a una clientela giovane, con un orizzonte ampio) ha reso negli ultimi 5 anni il 9,32%.
Una doverosa considerazione è che la tassazione sulla rendita vitalizia derivante dai versamenti alla previdenza complementare non si somma ad altri redditi, parte da un 15% e può scendere fino al 9% in base agli anni di contribuzione.

Un ultimo, ma molto importante aspetto da considerare e che al Fondo Sanità l’iscritto all’Ordine può iscrivere il/i minori a carico detraendosi l’importo dal proprio reddito, sempre nel limite dei 5.164,57€ annui.
Quale miglior regalo, allora, per i figli se non l’iscrizione a Fondo Sanità e un versamento anche minimo annuale o una tantum, ma che permetterà, al momento della pensione, una tassazione sulla rendita limitata al 9%? Un regalo che a noi costa anche poco essendone l’importo detraibile. Inoltre il giovane iscritto potrà rimanere aderente a Fondo Sanità anche se farà una qualsiasi altra professione e attività. Per la prima volta quest’anno nel consiglio dei 25 delegati nazionali è stato eletto un giovane imprenditore del settore turistico che il padre, medico, aveva iscritto al Fondo quando era ancora a suo carico.

Per chi fosse interessato ad ulteriori notizie il personale di Fondo Sanità è disponibile ai recapiti che si trovano sui siti istituzionali: www.enpam.it e www.fondosanita.it.

Moreno Breda, Consigliere OMCeO Provincia di Venezia

Segreteria OMCeO Ve
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