Tutti i segreti della fitoterapia: 20/1/2017 inizio corso

Curarsi con i rimedi naturali, ma farlo in modo scientifico. Creare nei medici, negli odontoiatri e nei farmacisti competenze specifiche nell'ambito della fitoterapia e della nutrizione, poco affrontate nei normali percorsi di studi, perché sappiano consigliare ai pazienti il modo migliore per affrontare le loro patologie.
Questi gli obiettivi di un corso che la Scuola Veneta di Nutrizione e Fitoterapia sta organizzando per il 2017, coadiuvata dalla Fondazione Ars Medica, e dagli Ordini Veneziani dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e dei Farmacisti.
“Crediamo che questo corso sia un'occasione importante – spiegano Gabriele Gasparini, consigliere OMCeO di Venezia e Laura Vicino consigliere dell'Ordine dei Farmacisti – sia per l'estesa diffusione della fitoterapia che per la prossima istituzione presso l'OMCeO di un elenco dei professionisti che si occupano di fitoterapia come stabilito dall'Accordo Stato Regioni del 17 febbraio 2013, recepito dal Consiglio Direttivo dell'Ordine il 27 ottobre 2015”.
A guidare le lezioni saranno Renzo Gatto e Francesco Francini Pesenti, farmacista trevigiano il primo e medico chirurgo padovano il secondo, esperti di questi ambiti, fondatori della Scuola Veneta di Nutrizione e Fitoterapia. Li abbiamo incontrati per capire meglio di cosa si parlerà.

Perché fitoterapia e nutrizione vanno insieme?
La premessa – spiega subito il dottor Francini Pesenti – è che nutrizione e fitoterapia stanno insieme perché oggi la stragrande maggioranza dei prodotti fitoterapici in vendita sono integratori alimentari. Chi si occupa di alimentazione in ambito medico dovrebbe occuparsi anche di integratori. Nei prodotti in vendita solo il 10% contiene nutrienti – aminoacidi, carboidrati, lipidi – il restante 90% contiene estratti vegetali che poco hanno a che fare con la nutrizione. In realtà è un escamotage per mettere in vendita senza lungaggini burocratiche prodotti che per le loro potenzialità terapeutiche non hanno nulla da invidiare a un farmaco.

Perché, allora, organizzare un corso di questo tipo?
La necessità – continua il medico – è di creare nel mondo medico delle competenze in entrambi i settori: c'è oggettivamente una scarsa preparazione curriculare che deve fare i conti da una parte con una forte domanda della popolazione – su questi temi sta crescendo il business – e dall'altra con il forte interesse crescente per la nutrizione. C'è una gran confusione su questi temi. Il medico classico non è preparato, non conosce questi strumenti, quindi non è in grado di dare un giudizio, di valutarne l'utilità o la pericolosità. In giro ci sono tanti sedicenti esperti, pseudo professionisti, spesso neanche medici, tanti ciarlatani che ne approfittano perché si fanno i soldi. Se, però, abbiamo il 60% della popolazione che fa uso di questi prodotti, il medico qualcosa di generale almeno deve saperlo.

Ci sono basi scientifiche per questi prodotti?
Non tutto quello che è in vendita – spiega il dottor Gatto – ha un razionale scientifico. Su 55mila integratori fitoterapici in commercio, l'80/85% non ha alcun razionale scientifico. L'utente non riesce a districarsi e spesso scatta l'effetto placebo perché, in realtà, quasi sempre i prodotti hanno dosaggi bassi. La disciplina, però, è seria: si possono creare prodotti e protocolli di terapia funzionanti, con base scientifica, con le giuste indicazioni e i dosaggi corretti. Ma il business toglie ossigeno al settore.

Come ci si cura con questi rimedi naturali?
Ci si può curare – aggiunge Francini Pesenti – anche con modi alternativi ai farmaci. In alcuni settori l'integratore, alias il prodotto fitoterapico, sta soppiantando il farmaco: il campo delle statine, ad esempio, per curare l'ipercolesterolomia. Il riso rosso fermentato, prodotto di origine cinese, è un riso che viene fermentato da un fungo che produce sostanze simili alle statine. Questo prodotto abbassa il colesterolo come i farmaci, a dosaggi però molto più bassi, quasi senza effetti avversi. Il medico è contento di trattare un paziente con un prodotto altrettanto efficace ma senza le preoccupazioni degli effetti collaterali. Il nuovo Kilocal, tanto per fare un altro esempio, è un dimagrante: in realtà è un lassativo, per forza si dimagrisce... Se si vendesse come lassativo entrerebbe nel mare magnum dei lassativi, a 6 euro a confezione. Così, invece, come dimagrante si vende a 13, contro i 25 degli altri prodotti simili.

Di cosa si parlerà durante il corso?
“Di sicuro – dice il medico  – si parlerà delle integrazioni di questi prodotti con i farmaci. C'è un'interazione tra gli integratori e i medicinali e spesso chi li prende non lo sa. Può esserci una tossicità o una ridotta attività: ad esempio, una donna che prende la pillola e usa un prodotto fitoterapico che ne riduce l'attività potrà avere una gravidanza indesiderata”.
“Gli isoflavoni di soia, ad esempio – aggiunge il farmacista – per curare la menopausa, sono controindicati per le donne che sono state operate al seno. La pubblicità del trifoglio rosso, però, non dice questo”.
“Per tornare agli argomenti del corso – continua Francini Pesenti – nell'ambito della nutrizione si parlerà di obesità, ipercolesterolomia, invecchiamento, di prevenzione oncologica, di alimentazione per gli sportivi, grandi consumatori di integratori, di dieta vegetariana e vegana”.
“Sul fronte della fitoterapia – spiega Gatto – illustreremo, invece, le linee guida corrette e accettate sotto il profilo scientifico di quelle che sono le piante e gli estratti che si usano nelle patologie e nei vari disturbi, con efficacia e in piena sicurezza, come le diverse patologie possano essere trattate”.

Quali sono i benefici diretti del curarsi con le piante?
“Faccio un esempio pratico – dice il farmacista – la gastrite. Non esiste un farmaco per la gastrite, che è un'infiammazione della mucosa dello stomaco. Teoricamente, dunque, andrebbe curata con un anti-infiammatorio, come l'aspirina, ma non è l'ideale. In fitoterapia, invece, ci sono preparazioni che funzionano molte bene per la gastrite”.
“La pianta – aggiunge il chirurgo – non ha un solo principio attivo, ne ha molti che interagiscono tra di loro. Il principio attivo principale, però, può essere usato a dosaggi molto più bassi e ottieni lo stesso successo farmacologico con un ridotto rischio di complicanze. Questa è la vera arma, il vero beneficio: il riso rosso fermentato con 3 milligrammi di principio attivo abbassa il colesterolo come con 20 milligrammi del farmaco”.

A quali patologie si può applicare la fitoterapia?
La fitoterapia – dicono insieme – funziona bene un po' dappertutto, ma sulla fase acuta va sempre evitata. Non curi la polmonite o il cancro, l'infarto o l'ipertensione elevata. Ma sull'artrosi e i dolori articolari, ad esempio, ci sono prodotti che funzionano molto bene, senza gli effetti avversi dei farmaci anti-infiammatori. O ancora contro la colite o la cefalea.

Ci sono dei miti da sfatare?
Il primo – spiegano – è che naturale è sempre buono e non fa male. Non è così, perché va comunque trattato come un prodotto di sintesi. Il secondo è: sono prodotti naturali dunque non fanno nulla. Con il rischio di assumerne troppi. Poi, sulla nutrizione: non è vero che non bisogna mangiare carboidrati la sera, che la dieta proteica o l'olio di palma fanno male, che le uova alzano il colesterolo... Anche i medici cadono in questi miti perché nessuno fa loro un aggiornamento corretto”.

Gli odontoiatri possono usare la fitoterapia?
Sì – spiegano – ci sono molte sostanze antibatteriche, ad esempio, che riducono l'adesione o la flora batterica nel cavo orale, come il mirtillo rosso americano, può esserci un beneficio per le gengiviti o le afte. O la propoli che funziona bene sui virus o sull'herpes, o l'aloe per le infiammazioni.

Quali sono, infine, i costi della fitoterapia?
Con la nutrizione – concludono i due organizzatori del corso, che non ha sponsor aziendali e quindi gode di una completa libertà – si trattano di fatto gratis una serie di patologie. Con gli integratori a base fitoterapica si curano altre patologie a spese del paziente. Ciò significa che c'è un grosso risparmio per le casse statali sulla spesa farmaceutica. Certo, la fitoterapia costa di più perché te la paghi tutta, il paziente deve curarsi a proprie spese. I costi, però, sono tutto sommato sostenibili, nell'ordine di 20/30 euro al mese.

Dott. Gabriele Gasparini, consigliere OMCeO di Venezia
Chiara Semenzato, collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia.

Note:
- Il corso si svolgerà presso la sede dell'Ordine in Via Mestrina 86, a Mestre
- Le lezioni sono in programma dal gennaio al novembre 2017: 63 ore di lezioni frontali e 120 ore di studio individuale
- I posti a disposizione sono 65: ci sarà una prova finale e saranno assegnati 50 crediti ECM
- Requisiti per l'iscrizione: laurea in Medicina e Chirurgia, in Farmacia o CTF
- Costo: 500 euro più IVA

Iscrizioni: www.svnf.org
Altre info: scuolavanetanf@gmail.com
In allegato il programma dettagliato

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